Romanzo femminile italiano

lo ha raggiunto... li...
dopo il bacio del saluto le porge una borsa e le dice...
vai di la e metti questi...
il cuore di lei batte forte mentre va nella camera con la borsa in mano...
ci potrebbe essere di tutto...
la apre e...
ci sono una gonna nera in velluto...
un semplice reggiseno di cotone
ed un golfino a v anch' esso nero...
e nulla più...
sono cose normalissime...
ma sa di doverle indossare perchè il gioco abbia un senso...
quello e nulla più.....
torna da lui...
è seduto in poltrona...
la stanza illuminata dalla luce di una abatjour...
un tavolino accanto alla poltrona...
luce ambrata che le colora la pelle d' oro...
le fa segno di avvicinarsi...
due tre passi e le sue gambe sono tra quelle di lui...
che le carezza le cosce passando le mani sul tessuto...
le mani sfiorano delicate le natiche..
e poi si fanno più decise...
scendono salgono riscendono e risalendo sollevano la gonna...
sente la pelle di lui premere sulla pelle che freme...
serra gli occhi in attesa di...
più...
vuole di più, VUOLE di più...
La gonna è,ora come una ciambella di tessuto attorno ai suoi fianchi...
l' intimità esposta allo sguardo del suo ....
suo uomo...
...
e le mani si fanno più spudorate...
i pollici sfiorano il monticello mentre le altre dita carezzano i glutei...
li divaricano mentre i pollici separano le labbra della sua seconda bocca...
lucida di passione...
vorrebbe...
lei vorrebbe che lui la toccasse ora...
e protende il bacino in attesa di quella carezza...
ma no...
le mani salgono....
s' insinuano sotto la maglia e
attraverso il tessuto carezzano il seno...
lo palpano. Lo serrano...
Lei è in piedi di fronte a lui e lo domina dall' alto...
Lui seduto sulla poltrona come fosse un trono...
Loro sono uguali, questo il bello del gioco...
Gioco che nasce dalla consapevolezza del valore e dell' essenza dell' altro:
Uomo-Donna...
Lo guarda ora sorriderle con occhi sornioni...
Il gioco continua.
Toglimi le scarpe ed i calzini ora
Il cuore le batte più forte nel petto... ora si fa sul serio.
Si inginocchia davanti a lui e una mano afferra il polpaccio per sollevare il piede di lui da terra. Può sentire il muscolo caldo attraverso il tessuto morbido dei pantaloni. Uno sforzo da nulla... alzare la gamba e con l' altra mano togliere il mocassino e sfilare il calzino...
Solleva lo sguardo.
Lo fissa negli occhi mentre le mani passano all' altra gamba.
Lui le manda un bacio con le labbra...
Non dice una parola ma mima un:
TI VOGLIO BENE... che la avvolge di calore...
Ora che i piedi nudi di lui poggiano sul pavimento può alzarsi.
Mentre si solleva un ginocchio di lui si insinua tra le sue gambe, costringendola a divaricare le gambe...
Di più... di PIU'!
Teneri piedini di donna che sfiorano, ora, quelli in legno delle zampe della poltrona.
Il suo sesso all' altezza degli occhi di lui, sempre più esposto e solo pensarlo le fa correre un brivido di piacere ovunque! Intimità...
Lui intanto ha infilato una mano nella tasca del giubbotto e la tira fuori con qualcosa di nero tra le mani.
Lo estrae completamente ed un nastro di velluto nero si srotola dalle sue dita...
Sono spezzoni.
Ne prende uno e con questo le lega la caviglia alla zampa della poltrona, poi l' altra.
Ora l' emozione la pervade a ondate che diventano sempre più intense...
Li in piedi di fronte a lui ed impossibilitata ad allontanarsi, a serrare le gambe, a fare altro che non sia stare li con lui, di fronte a lui, ma... NON VORREBBA FARE ALTRO ed attende la prossima mossa col fiato che si fa più corto.
Ecco cosa le piace di LUI, l'inventare situazioni sempre nuove, da condividere e sempre con e per LEI.
Ora il cuore le pompava più forte nel torace e ne sentiva il battito sordo nelle orecchie, non assordante ma i suoni si facevano ovattati e mentre lo pensava lui accese tre candele rosse in un porta candele a tre bracci e spense la lampadina.
Anche la luce che prima era calda per l' abat jour divenne ovattata come i suoni.
Era li da pochissimi minuti, sotto la carezza del suo sguardo quando lui infilò una mano nella tasca interna della giacca e riapparve con un paio di forbici da parrucchiere in mano.
Il crudo acciaio sembrava più morbido a caldo a quella luce ondeggiante e trattenne il fiato al pensiero di quel che sarebbe accaduto ora...
Aveva una pulsazione incredibilmente piacevole alla base delle cosce che col trascorrere dei secondi aumentava...
E' affascinata dalle forbici.
Le osserva nella sue mani.
Lui lo sa ed in modo provocatorio le apre e chiude seccamente, un paio di volte, fissandola negli occhi, poi il suo sguardo scende a "lei" e “la” carezza con gli occhi.
La provoca anche in questo.
La lingua di lui esce lenta ad accarezzarsi le labbra e lei quasi sente quella lingua sfiorare le sue grandi labbra.
Un sospiro.
Ora VORREBBE sentire quel tocco, sfregamento, carezza.
Vorrebbe sentire il contatto lievemente ruvido sulla sua perla, ma...
Lui solleva la mano, quella con le forbici, la punta si avvicina rapida allo scollo del pull-over.
Un taglio, due, tre e separa a metà la maglia che per l' elasticità si divarica completamente ed il reggiseno reciso al centro cade ai lati, tutto insieme.
Lei rabbrividisce ai clack delle forbici ed il freddo contatto delle forbici le è piaciuto!
Ora il seno è esposto alla vista.
Rosei globi con i capezzoli inturgiditi, le areole sono tese sono ora nette e ruvide insieme, offerte a lui che posa le forbici sul tavolino senza staccare lo sguardo dal suo seno.
Poi
tende le mani e serra entrambi i capezzoli tra indice e medio.
Li serra quel tanto che si "senta", appena prima di far male.
e
lentamente
comincia a tirare verso il basso,
come fossero piccole briglie
e lei devi seguirli.
Seni che si tendono, allungano e guidano.
Deve abbassarsi, accosciarsi.
I piedi legati ai piedi della poltrona non le consentono scelte.
“lei” si posa sul collo del mio piede nudo che si è posizionato al centro.
Le sue labbra lo avvolgono ed è un sollievo!
Lentamente il bacino inizia a muoversi, avanti ed indietro
nel tentativo di calmare il calore che ti la divorando da dentro.
Lo fissa negli occhi, con occhi socchiusi.
Ansimare.
Denti che serrano il labbro inferiore e le mani ancora libere si posano sulla patta dei pantaloni di lui.
Carezza il tessuto morbido che copre il SUO SCETTRO di regina...
Percorre con entrambe le mani il turgore dal basso in alto
ed il movimento segue lo stesso ritmo del moto delle anche.
Occhi chiusi ora e respiro profondo...
Lui china lo sguardo a guardare le mani quasi bianche sullo sfondo del blu della lana, e quelle punte delle unghie rosse di smalto.
Unghie che ben conosce.
Rabbrividisce al ricordo del loro serpeggiare, delicato ed attento, alla ricerca dei punti più sensibili.
Pensa al sorriso sulle labbra di lei, lucide e rosse della stessa tinta dello smalto ad incorniciare la collana di perle dei denti lievemente discosti.
Guarda quelle mani che carezzano delicate senza essere spudorate, non ancora!
Poi solleva lo sguardo a guardare quei seni rilassati ora... che dondolano lenti al ritmo della musica del respiro di entrambi che si fa più profondo, sincrono e parla per tutti e due.
Dice un: TI AMO, “ANCHE” COSI' , perchè siamo NOI.
E mentre le sue mani si racchiudono sul sesso di lui ancora nascosto... lo avvolgono per quel che possono... ed amplificano il respiro di lui, lo rndono più profondo, affrettato... Lui apre il cassetto inserito nel tavolino, ne leva uno stick di burro di cacao, uno stick magnum di colla ed una bomboletta di lacca spray che posa in ordine crescente sul ripiano in bella vista per lei... ne vede le silhouttes rimarcate dalla luce oscillante delle candele, calde, dorate silhouettes di tre simboli fallici, quasi tre cose vive...
Ingoia... e lui le sussurra...
“sai farmi volare?”
Una parola d' ordine quasi... e con un rapido gesto abbassa la lampo e libera il suo simbolo di potere...
Gli slip non bastano a contenerlo, li abbassa completamente, insieme ai pantaloni, con l' aiuto di lui che solleva il bacino. E' solo un momento brevissimo di pausa... ed i muscoli della schiena, delle cosce e dei lombi ora si contraggono e distendono di più... tesi a sentire la carezza del collo del piede di lui mentre la mano avvolge l' asta che pulsa tra le sue dita, la carezza, scende e sale prima lenta, curiosa quasi di sentirne il calore sulla pelle, di sentire il sangue scorrere rapido e potente, carezzare col polpastrello la pelle che tenta di nasconderlo.
“sai far volare entrambi?” Le martella la voce nelle orecchie...
E la mano che era libera scende a carezzare la perla fremente mentre l' altra ora si fa più decisa.
Scendere e salire ed osservare quella specie di piccola prugna che appare alla sua vista per non più sparire e ora ansima e geme e... ingoia saliva che le riempie la bocca e continua a prodursi tra le sue labbra come il nettare che scorre dal suo sesso... e deve possederlo! e...
La testa si china a carezzare quel suo frutto di piacere, avvolgerlo tra le labbra, carezzarlo con la lingua, e la sua bocca si trasforma come per magia in una seconda vagina. Ed è piacere! Un piacere sensuale vero... è, così, un vero fare l' amore... ed è il primo orgasmo di lei donna-femmina per quella giornata. Sa che è solo un grano d' una collana da sgranare insieme.